mercoledì 27 agosto 2008

Rispetto: discorso in generale.

Nel corso della storia si sono visti abbastanza crimini e violenze da farsì che l'uomo ideasse una base sulla quale tutti instaurassero una pace duratura. Col tempo si crearono delle leggi sul comportamento che vennero rafforzati dalla voce della religione. Leggi come i 10 comandamenti (per la religione cristiana), divenendo inopinabili durante i secoli ove la scienza non poteva ancora mettere in discussione il divino, spinsero molte persone a non chiedersi più il perchè razionale di queste. Non chiedendosi il perchè razionale di queste leggi e ritenendo sempre più che queste fossero opera di rappresentanti religiosi che volessero proteggere i loro privilegi da eventuali pericoli, i criminali cominciarono a infrangere le leggi. Inseguito questi criminali pensando che la sfera religiosa fosse più importante di quella politica, non si posero neanche il problema quando gli chiesero fuori dall'ambito spirituale di non continuare ad agire malamente. Il problema di questo agire malamente si trova nell'aver sminuito l'importanza politica privileggiando quella religiosa.
Questo comportamento prolungato nei secoli ha fatto sì che i buoni cittadini seguissero anche le leggi contro natura quali: non fare male al prossimo, non desiderare i beni altrui o la donna d'altri. Svolgendosi in questo modo, la situazione delirò fino ad arrivare all'impunità dei criminali che si sarebbero pentiti prima di morire; e nell'impossibilità da parte dei cittadini di difendersi per via delle conseguenze narrate dalle autorità religiose.
Col tempo si assunsero tanto queste leggi che non esisteva più una sfera politica indipendente da quella religiosa bensì unita a quest'ultima.
Arrivati a questo punto se le persone avessero creduto fedelmente alla religione avrebbero mancato di rispetto a se stesse, rendendosi indifese.
Solo arrivati all'Umanesimo si cominciò a privilegiare la sfera politica quindi anche la ragione, la scienza e ancor più il rispetto per se stessi piuttosto che il rispetto verso una divinità.
In questo modo si ristabilì la situazione favorendo anche la sicurezza personale, l'attivismo politico e di conseguenza anch il rispetto degli altri concepiti come membri di una comunità.
Se avete opinioni differenti vi sarò grato se le scriverete tra i commenti.

sabato 23 agosto 2008

L'origine della violenza e il suo sviluppo.

Leggendo il titolo di questo post si potrebbe dedurre che si tratti di qualche mania utopistica tirata in gioco da un folle. In verità, in questo post scriverò solo una mia ipotesi personale che potete ovviamente commentare a vostro piacere.
Riflettendo durante il periodo estivo sono arrivato alla conclusione che un male tira l'altro. Esistono mali temporanei e mali durevoli, mali dei quali non ci si fa neanche caso e mali che ci scombussolano spesso impedendoci di vedere con chiarezza alcune situazioni. Spesso un uomo risponde ad un male reagendo con maggiore o minore aggressività a seconda del fastidio che questo gli ha provocato. Naturalmente un essere umano sotto pressione deve sfogarsi per cercare di mantenere un certo grado di controllo su se stesso. Gli uomini che essendo stati danneggiati da alcuni, piuttosto che reagire a questi si sfogano su altri, non fanno altro che creare un circolo vizioso nel quale aumentano i mali.
Sopportato un certo numero di mali, solitamente, un uomo reagisce secondo natura contro coloro che lo infastidiscono. Risolvendo così il problema grazie a una buona dose di coraggio e razionalità. Questa ragionevole soluzione rimane viva nella natura dell'uomo finchè qualche motivo non la rende obsoleta.
Io personalmente penso che questo motivo sia rappresentato in buona parte dalle religioni che invitano l'uomo a subire senza reagire come il cristianesimo o il buddhismo.
Seguendo queste religioni che invitano a non reagire si possono perdere concetti importanti come l'importanza di una vita vissuta bene e in pace ed il rispetto di se stessi, del quale parlerò in un prossimo post.
E' scontato dire che una volta che la violenza non viene perseguita, questa diviene sempre più oppressiva fino a raggiungere la totale incontrollabilità. Noi oggi assistiamo a episodi come pestaggi di uomini di fede o ricatti per omicidi: questi episodi si ripeteranno sempre di più se non vengono messi a tacere con un adeguato intervento gli aggressori.
Un buon intervento sarebbe migliorare il sistema carcerario, cercando di creare più posti per mantenere più a lungo i carcerati e per dare loro ancora più tempo per riflettere. E magari con condizioni di vita sostenibili e più costruttive in modo da rendere i carcerati più controllabili nel momento in cui vengono rimessi in libertà.
Questa però è una soluzione per coloro che hanno già compiuto una malefatta che non può più essere riparata, specialmente se ai danni di qualcuno.
Qui sorge un'altro grande problema, riguardo al quale le religioni che ho citato sono assolutamente contrarie: il problema del trasporto d'armi.
Questo comporta grandi responsabilità e quindi non si può concedere con facilità a chiunque: infatti viene concesso solamente a persone che hanno davvero gravi problemi di sicurezza personale.
Questa precauzione è sicuramente un gran bene, ma limita troppo il numero delle concessioni; invece ci sono paesi come gli Stati Uniti d'America che danno le armi a chiunque intendi comprarle. E oggi vediamo in continuazione su internet o sui quotidiani quanti massacri si svolgono nei licei americani per via delle armi e dei ragazzi che ne fanno uso. Secondo me, sarebbe una giusta soluzione trovare una via di mezzo, come tecniche di autodifesa. Io per esempio faccio arti marziali da un po' di tempo e certamente sono molto più preparato ad uno scontro fisico di quanto non lo fossi prima di praticare le arti marziali. Le arti marziali inoltre insegnano come comportarsi in una società e come affrontare gli "elementi di disturbo". Ovviamente è necessaria la disciplina in alcuni momenti, ma questa spesso è più ottenibile mediante la solidarietà e la collaborazione tra i membri del gruppo. Inoltre le arti marziali "di miglior qualità", non insegneranno mai ad un individuo come dare disturbo a qualcun altro. Questa soluzione sarebbe ancora più efficace se non fosse possibile la vendita delle armi a qualsiasi persona civile o militare.
Le armi dovrebbe tenerle uno stato formato da cittadini che sono in grado di avere un autocontrollo sufficiente a tale compito.

giovedì 26 giugno 2008

Il problema delle pensioni

In Italia come in molte altre parti del mondo la vita media si è allungata raggiungendo cifre rilevanti: grazie a migliori condizioni igieniche e altri vari fattori quali la ripresa dalle guerre mondiali e quindi più ottimismo nella nuova generazione. Prima di oggi il problema della maggiore età non era mai stato molto presente dal momento che la media vitale del tempo di guerra era di 45 anni; e solo oggi noi abbiamo la maggior parte della popolazione in età avanzata e in pensione. Questo argomento non era ancora così presente per la generazione alla mia precendente perchè molte furono le vittime della guerra e bisognava ancora trascorrere il periodo di finta prosperità visto negli anni 80'; ma quando è arrivata la generazione degli anni 90' e del 2000 si è notato che per via delle difficoltà economiche- per riparare i danni causati dalla finta prosperità degli anni 80'- la natalità era notevolmente diminuita. Questo fenomeno è da attribuire al patto tra generazioni: una modalità di gestione delle pensioni che ha dato man forte alla crisi economica alla quale oggi dobbiamo far fronte. Il patto tra generazioni consiste nel versamento di una quota di denaro da parte di ogni cittadino in una cassa comune dalla quale i pensionati ritirano le loro pensioni. Di conseguenza ogni cittadino deve provvedere alla pensione per coloro che non lavorano più. Tutto scorre finchè non vi è più un equilibrio tra lavoratori e pensionati e quando questo viene a mancare i lavoratori dovranno lavorare sia per loro stessi sia per un'altra o altre persone. Oggi il rapporto tra anziani e lavoratori è in stato di emergenza, ci sono 7 pensionati per 10 lavoratori, vuol dire che i dieci lavoratori con il loro operato pagano non solo lo stato ma anche quelle 7 persone in più. Dal momento che la vita si è allungata, sono aumentati a dismisuara gli anziani che devono essere aiutati e per via di questo peso sta diminuendo la natalità in Italia. Però c'è anche un altro modo per gestire il problema delle pensioni: questo modo consiste nell'azione del lavoratore di depositare mensilmente una quota di denaro che poi quest'ultimo potrà riscuotere in futuro. Così facendo si potrebbe anche dare alle persone anziane una motivazione per la quale reagire all'aumentare dell'età. Oppure gli anziani potrebbero lavorare in proprio su internet- specialmente nel caso delle persone che faticano troppo nei movimenti e quindi devono riposarsi di più rispetto agli altri pensionati. Magari altri pensionati potrebbero anche investire i propri risparmi in attività gestite da loro stessi quali anche piccole e medie imprese. Il primo problema del patto tra generazioni non si può evitare dal momento che riguarda la vita dell'uomo e il suo sviluppo( longevità aumentata ad esempio), il secondo problema è prettamente pecuniario e di conseguenza più risolvibile. Penso che lavorando duramente sia i lavoratori sia i pensionati, il problema si possa frenare abbastanza da concedere un periodo di tempo durante il quale si possa eliminare il patto tra generazioni. Naturalmente dovrà essere affrontato su vari fronti il problema per essere risolto. Fatto presente anche la mia opinione riguardo il patto tra generazioni ringrazio tutti coloro che commenteranno questo post.

domenica 8 giugno 2008

Politica e religione

In questo post vorrei far riflettere i visitatori di questo blog sulla capacità dell'uomo di mascherare le sue colpe o meglio, di farle accettare mediante la forza e l'autorità.
Come esempi di questo tema ho scelto il patriottismo e le guerre di religione come la reazione dell'America all'attentato delle Torri Gemelle e le guerre tra islamismo, ebraismo e buddismo nel Medio Oriente.
Io a questo punto per continuare il mio discorso devo svelare la mia opinione sull'argomento; penso che ogni forma di estremismo sia politico che religioso sia una scusa per omicidi di interesse.
Difatti oggi è certo, almeno per quello che so, che l'America abbia approfittato dell'attacco delle Torri Gemelle comandato da Bin Laden per derubare l'Afghanistan delle ricchissime risorse minerarie che giacciono nel suo territorio.
Oggi si pensa, persino, che gli attacchi in America che provocarono 2974 vittime fossero stati decisi da un'associazione più segreta composta da i pochi capi della Terra come il Papa, Bush, Bin Laden e altri. Immediatamente dopo questi attacchi l'America fece passare i decreti sulle azioni anti-terroristiche nonchè spedizioni contro l'Afghanistan e l'Iraq per reprimere le forze terroristiche. Come ben si sa, le forze Americane sono riuscite a liberare l'Iraq da Saddam Hussein, il quale uccise milioni di persone durante la sua dittatura. In seguito lo scontro tra America e Medio Oriente continuò fino ad arrivare ai nostri giorni, senza risvolti decisivi che abbiano potuto metter fine alla faccenda. Infatti oggi la guerra continua ancora per due motivi, uno ufficiale che sarebbe la persistenza in vita di Bin Laden, l'altro- più veritiero a mio parere- ufficioso sarebbe la ricca scorta di petrolio che se sotto mano di padrone può generare un'immensa ricchezza per quest'ultimo.
Non da meno sono le guerre di religione, che da millenni sono la firma per molti morti nel Medio Oriente e in tutta l'Asia centrale.
Le religioni che si scontrano sono l'Islamismo, l'Ebraismo e il Buddhismo. Queste guerre potrebbero essere la causa della povertà imperante in zone del Mondo come questa; questa teoria è abbastanza attendibile perchè la guerra tra nazioni è l'unica grande caratteristica sempre presente in questi paesi, insieme al modo di pensare più collettivo rispetto a quello occidentale. Infatti è probabile che, proprio perchè nei paesi occidentali vi è minor senso collettivo e maggior attenzione all'individuo rispetto a i paesi dell'Asia, con il tempo possa esser nata la repubblica, madre della cittadinanza privata e della borghesia.
Oggi infatti proprio per questo maggior senso di nazione che vi è in Asia, ai paesi della zona è molto difficile tramutare il proprio governo in repubblica. Questo fenomeno è anche dato dalla concordanza unanime nell'avere come punto di riferimento la religione e quindi una gerarchia più rigida.

martedì 3 giugno 2008

Individualismo e statalismo

Oggi tra le differenze più conosciute tra la destra e la sinistra è sicuramente la questione di individualismo, ideologicamente protetto dalla destra e dalla sua teoria in campo economico e dello statalismo dimostrato dalle azioni della sinistra attuale( esempio in Italia potrebbe essere il governo Prodi, che si avvaleva di maggiori riscossioni di denaro mediante le tasse) e dalla sua politica economica basata su un sistema spesso definito più "morale".
Innanzi tutto bisogna dire che queste correnti di pensiero si basano su un concetto abbastanza semplice che mette in dubbio la superiorità dell'uomo su una sua idea.
Infatti lo stato è nato grazie all'uomo ed è composto dall'uomo.
Vi è una marea di teorie e di esempi da fare riguardo questo argomento e io ve ne citerò qualcuna per entrambe le correnti.
Per quanto riguarda lo statalismo, molte persone pensano che sia meglio nuocere a un individuo piuttosto che svantaggiarne molti altri, oppure che si possano fare più cose se si agisce in collettività, o persino secondo la teoria di uno dei più grandi filosofi della sinistra, Eugene Sorel, l'uomo è un animale cattivo che se non viene controllato dalla società può rappresentere un pericolo non indifferente presso le altre persone.
In vece dell'individualismo, ci sono pensieri diversi che mettono in evidenza i valolri negativi di una società troppo legata al collettivismo come ad esempio, per fare un esempio recente, molte persone considerano il sistema economico liberale molto più fluido rispetto a quello democratico e meno opprimente.
Ho citato solo alcuni detti o sensazioni che hanno le persone per il motivo che vi sono troppe contraddizioni in ogni schiera che sia di destra o di sinistra.
Un esempio che mi viene immediatamente in mente è la libertà concessa agli omosessuali dai partiti della sinistra piuttosto che da quelli di destra; oppure in questi giorni sono arrivate critiche al governo dal Vaticano e dall'Onu e la sinistra appoggia subito il Vaticano nonostante sia laica. Ci sono infiniti esempi sia da un punto di vista democratico che da un punto di vista estremista. Un esempio per gli estremisti è che nonostante la sinistra sia più "morale", mano a mano che si va verso le zone povere di una città le persone sono sempre più simpatizzanti per la destra. Tutte queste contraddizioni rendono molto difficile l'analisi degli attuali partiti se viste da un punto di vista ideologico e forse vecchio, dal momento che son passati almeno 20 anni dall'ultima vera dimostrazione ideologica( il muro di Berlino nel 1989). A questo punto si capisce quanto sia confusa la situazione in Italia e quanto i politici di oggi non sappiano cambiare la faccia dei vari partiti che ancora oggi sono arenati su questioni del passato.
Io personalmente non trovo accettabile alcun ideale dei partiti attuali, specialmente da quando il partito democratico ha appoggiato il punto di vista del Vaticano in campo politico. Penso che da questa affermazione si possa capire come io abbia alcune tendenze democratiche, almeno per il momento. In ogni modo trovo che al momento non ci siano partiti degni di particolare attenzione, ma non perdo le speranze sapendo che è solo questione di tempo e volontà affinchè si possa creare una nuova visione politica dell'Italia cambiando la classe politica attuale.
Mi dispiace se questo post possa aver dato fastidio a qualche vostra posizione di parte ma questo è un blog dove bisogna esprimere le proprie idee e di coseguenza fare i conti con la realtà che ci circonda affrontandola diplomaticamente.

venerdì 30 maggio 2008

Omosessualità

In questo post voglio parlare di matrimonio gay,l educazione dei figli in famiglia gay con possibili vie di crescita e della sovrapopolazione nel mondo e quindi l'importanza anche economica che ha questo movimento.
Penso che i gay ci siano sempre stati e solo con la diffusione delle notizie, con la concessione di maggior libertà individuale e con l'accettazione delle differenze tra persone questo fenomeno si è trasformato in un movimento e si è diffuso in tutto il mondo. In alcuni paesi è stato persino concesso il matrimonio tra persone dello stesso sesso, ad esempio la Spagna, come l'Inghilterra,l'Islanda e altri paesi hanno persino concesso l'adozione alle famiglie gay di bambini. Oggi in Europa non è assolutamente considerata un reato l'omosessualità e solo l'Italia, la Grecia e tutti gli altri paesi dell'est si considerano abigui riguardo questo problema.
Dal momento che non sono esperto in psicologia non riesco ad aggiungere altre reazioni da parte del bambino adottato oltre a quelle citate nel post di "morale ed etica".
Però vi è un argomento assolutamente a favore degli omosessuali, la sovrappopolazione mondiale registrata nell'ultimo secolo.
Alla fine del 1800 la popolazione mondiale ammontava a un miliardo di persone, alla fine del 1900 la popolazione mondiale si era quintuplicata e continuava a crescere senza troppi ostacoli. Gran parte del fenomeno che vi ho appena accennato si è verificata in Africa, dove quasi sicuramente per mancanza di risorse e di conoscenze riguardo la scienza attuale, la popolazione si riproduce in modo tale da battere la mortalità infantile, altissima per via di malattie e di vari pericoli importati da altri uomini.
Questi dati sono allarmanti specialmente per la questione ambientale, infatti proprio per questa andatura della crescita mondiale la Terra viene continuamente devastata e sfruttata affinchè la popolazione sia nutrita. Di questo problema se ne occupano particolarmente gli ecologisti, che riguardo questo specifico problema si avvalgono di alcuni dati che permettono lo sviluppo di una teoria in base alla quale la quantità ottimale di umani su questo pianeta sarebbe di 500.000 individui. Naturalmente citare questa esigua cifra oggi può causare preoccupazioni, ma se ogni famiglia al mondo invece di avere più figli ne avesse solo uno, in venti o trent'anni la popolazione mondiale dovrebbe ammontare a circa 2.700.000 persone.
Così facendo si risolverebbero tutte le problematiche che oggi ci affliggono come la fame, la mancanza di risorse e molti altri problemi che penso non siano condivisi da tutti e che tratterò in altri post.
Io personalmente trovo più che accettabile il matrimonio gay e l'adozione del figlio di un partner, per quanto riguarda l'adozione di bambini al di fuori del nucleo familiare poreesistente sono un po' contrario perchè non sono ancora state studiate a fondo tutte le possibili reazioni del figlio della coppia.
Ringrazio chiunque commenterà questo post e renderà pubblica la propria opinione su questo problema.

giovedì 29 maggio 2008

Morale e etica

Conoscere la differenza tra etica e morale può introdurre altri temi di discussione che inseguito vedremo, quindi questo post ha solo scopo informativo. La morale è la parola più conosciuta tra queste due che ho citato, è semplicemente cosa la gente pensa di un dato comportamento o di una data idea in ambito sociale. L'etica invece è cosa pensa un solo individuo di una determinata cosa, o comportamento, o idea e così via. Spesso questi due punti di vista sono in contrasto su problemi di ogni genere ai quali partecipiamo ogni giorno, come per esempio il matrimonio tra omosessuali. Questo è infatti un perfetto esempio per chiarire l'argomento trattato in questo post; la morale comune sarebbe contro l'omosessualità per via di vari motivi quali la posizione presa dalla Chiesa, della quale subiamo molto l'influenza anche inconsciamente; l'impossibilità di avere figli; la diversità dalle coppie che molto più frequentemente vediamo; cosa pensano le persone più vicine a noi.
Da un punto di vista etico ci sono sempre un sacco di fattori da tenere in mente quando si analizzano problemi quali le priorità, la propria fede e i vantaggi che si potrebbero ricavare da un certo comportamente. Le priorità e la fede in fondo sono infuse in noi dall'insegnamento che la società ci dà fin da neonati; quindi sono fattori collegati alla morale. I vantaggi invece sono percepiti indifferentemente dalla morale comune, se ci sono si sentono. Infatti vi è una corrente dell'etica che prende il nome di etica utilitarista, poichè tiene conto solamente dei vantaggi che si possono ricavare dalla cosa in questione. In base a questo modo di pensare, si è molto più sicuri di qualsiasi scelta. Infatti da un punto di vista etico se si volesse essere omosessuali, allora questa scelta sarebbe più che vantaggiosa dal momento che è desiderata; da un punto di vista morale bisognerebbe evitare l'omosessualità, al momento. Io personalmente riguardo problemi dell'individuo e solamente dell'individuo, preferisco vedere le cose da un punto di vista etico rispetto ad uno morale. Secondo me la morale, quando comincia ad entrare in campi esterni al suo ( la comunità), diventa solamente un limite al pensiero dell'uomo. In fondo questa è nata per aiutare la giusta convivenza tra persone e non per aiutarne una sola.

martedì 27 maggio 2008

L'ambiente

Oggi si comincia a parlare riguardo la sicurezza dell'ambiente in cui viviamo, ma ancora non si partecipa abbastanza alla risoluzione della questione. In Italia questo naturalmente non dovrebbe essere del tutto trascurato dal momento che a Napoli vi è il problema della spazzatura.
Anche se noi oramai possiamo adeguarci a molte situazioni ambientali, continuando ad inquinare si comincia a immaginare a una futura "ribellione" del nostro pianeta. Oggi la maggior parte degli italiani non recicla neanche e nonostante questa sua mancanza si lamenta per la medesima azione commessa dagli altri. Trovo che sia stolto non preservare l'ambiente che ci ciconda e osservare gli altri paesi che prendono coscienza del problema mentre noi rimaniamo qui a non far nulla. Un esempio perfetto per evidenziare questa non curanza in Italia, è la mancanza di termovalorizzatori in quasi tutte le regioni italiane, assenza che ci condannerà per sempre al circolo vizioso di trattamenti delle risorse da parte della malavita- che da tempo vediamo costantemente, tanto più con il libro-inchiesta di Saviano: "Gomorra"- se non viene al più presto colmata.
Inoltre mediante i termovalorizzatori non solo si risolve il problema della spazzatura ma si ricava anche energia elettrica dal momento che il calore disperso in seguito allo incenerimento dei rifiuti, viene successivamente utilizzato per la produzione di vapore che, a sua volta verrà usato per ricavare energia elettrica.
Oppure un metodo ancora più adatto per salvare sia l'ambiente che la salute dell'uomo sarebbe l'utilizzo di materiali duraturi e biodegradabili; e semmai questi dovessero perdere la loro utilità si potrebbe ricorrere al reciclaggio come ultima spiaggia. In Italia anche il reciclaggio è un metodo molto trascurato, infatti un esempio è il sondaggio fatto a scuola mia, dal quale emergono notizie quali per esempio una riguardante la mia classe: solo io reciclavo prima di questo sondaggio.
In una classe di 25 persone solo una recicla. Mi sembra abbastanza preoccupante come informazione, voi che ne pensate del problema ambiente? E quali sono vostre soluzioni a questo problema?

Questione energetica

Attualmente l'energia non va molto d'accordo con la natura, infatti basta vedere quanta pubblicità si fa alle fonti rinnovabili e ecologiche per capire quanto esse saranno importanti in futuro. Peccato che energia solare, eolica, idraulica e termica hanno ben poche possibilità di soddisfare il fabbisogno di energia, in Italia. Ho anche visto che percentualmente queste tre fonti energetiche messe insieme possono soddisfare il bisogno di energia italiano solo del 10% - 12% e l'unica fonte di energia sufficiente per risolvere la crisi energetica è quella nucleare. Fortunatamente l'ultimo governo ha approvato la questione sul nucleare e si dice abbia decretato che in 5 anni dovremmo avere le centrali nucleari. Personalmente dubito di ciò per via delle esperienze che ci hanno lasciato gli ultimi governi, ma non è la mia opinione il fulcro della questione bensì la realtà dei fatti. Il nucleare è una fonte di energia che se usata adeguatamente senza abusi di questa può essere il più grande aiuto che si prospetti all'orizzonte del nostro paese. L'unica condizione per avere un buon nucleare, oltre che alla sicurezza della centrale in se ( esempio di Chernobyl), è costruire un luogo ben protetto nel quale gettare le scorie radioattive altrimenti dannose. In Italia bisogna trovare il posto ove costruire ciò, ma non si trova per via di un eccesso di individualismo secondo me. Purtroppo per via di questa mancanza, oggi l'Italia compra dalla Russia e dai paesi ex sovietici i gas e dalla Francia l'energia che viene prodotta con il nucleare. Nel nostro paese il nucleare non c'è da quando accadde l'avvenimento di Chernobyl, che segnò la storia del nucleare indelebilmente diffondendo tanto panico da far sì che gli italiani non riponessero più alcuna fiducia nel nucleare. Da quei tempi le centrali sono cambiate, sono milioni di volte più sicure e producono ancora più energia; penso che sia abbastanza sciocco non lasciarsi indietro il passato per poi essere svantaggiati nel presente.
A mio parere le centrali nucleari dal momento che non sono neanche molto inquinanti, dovrebbero essere costruite e riparate- mi riferisco alle centrali di Mont'alto di Castro e di Trieste, chiuse immediatamente dopo la tragedia di Chernobyl-al più presto. Inoltre sarebbe molto utile risolvere il problema energetico subito con le centrali nucleari. Così, almeno, avremmo il tempo per occuparci della costruzione delle fonti rinnovabili senza dover pensare anche a comprare energia dagli altri paesi.

domenica 25 maggio 2008

Economia estera

Vedendo una puntata di Report- un programma che va in onda la domenica su rai tre alle 20:30- e sentendo l'inchiesta sul contrabbando di minerali del Congo e dell'Africa in generale mi è venuto in mente di fare finalmente un post sul mio blog riguardo gli affari esteri. Sono rimasto inorridito da ciò che viene messo in luce durante un anno di lavoro da parte di un giornalista rimasto in Congo e trovo opportuno trattare la questione estera dell'Italia da un punto di vista organizzativo. Oggi gli affari esteri sono molto trattati negli ambiti della sinistra e dei radicali, specialmente sulla questione del Tibet mi ricordo le manifestazioni ove agiva anche Pannella. Purtroppo l'Italia dal momento che è in profonda crisi economica, non sarebbe in grado di rimanere stabile se si muovesse per aiutare gli altri paesi. E confrontandomi con una persona che ha molta più esperienza di me, ho capito dal suo discorso che il capitalismo che influenza tutti i paesi sviluppati vive come "parassita" dell'Africa. Questa opinione assolutamente non mia è stata per me scioccante nel momento in cui è stata pronunciata da questa persona la seguente frase:<< Il capitalismo si basa su un accordo segreto che stabilisce che l'Africa deve morire>>.
Penso di concordare con tale affermazione dal momento che molte materie prime( in particolare minerali) ci pervengono dall'Africa, e quest'ultima sta "morendo" per via delle esportazioni in occidente delle sue risorse. Nonostante gli aiuti offerti da molte associazioni umanitarie, bisogna però comprendere che è molto difficile salvare un intero continente, quale è l'Africa e che sarebbe molto crudele e svantaggioso ignorare la situazione attuale.
La soluzione a tale problema secondo me risiede nella "crescita 0" e nel calo demografico che a questo punto diventa necessario. Molti potrebbero pensare che questa soluzione significhi ritornare al passato ma posso dire con certezza che spesso in passato i cali demografici non sonostati decisi dalla popolazione ma imposti da qualche disgrazia. Pertanto penso che se la società decidesse di avere un calo demografico sarebbe una decisione di autocontrollo, nonchè di coscienza sociale e una soluzione tutt'altro che vecchia.

Il senso della vita

Sempre l'uomo ha cercato di semplificarsi l'esistenza dandole un unico obiettivo e riuscendo a risolversi i problemi rarissimamente. Anche oggi si cerca in continuazione di dare un significato alla vita e noi lo possiamo vedere ogni giorno questo fenomeno: basta guardare le persone che scelgono di riunirsi in ordini religiosi che prendono come punto di riferimento della loro vita Dio. Qualunque cosa per essere percepita come senso della vita da qualcuno, deve essere un mezzo in grado di chiarire a l'uomo qualunque dubbio mediante il suo uso e di conseguenza aiutarlo nella corsa verso il traguardo che egli si pone.
Difatti come ho già detto la religione è la cosa più designata per questo ruolo, anche per il motivo che qualunque cosa l'uomo non capisca, questa riesce ad attenuare la sua sete di sapere mediante il mistero della fede, ovvero una fiducia che viene riposta nella religione stessa. Spesso questa fiducia si alimenta di esperienze vissute e non ha prova scientifica per la quale avere un'oggettività, ma è tanto forte da imporsi come verità.
La religione è anche lo specchio dell'uomo e quindi anche ciò che gli è più vicino, con questa affermazione vorrei esporre un avvenimento esemplare e il protagonista di questo esempio non è niente meno che Dio nel vecchio testamento confrontato con la sua figura descritta nel nuovo testamento.
Il Dio del vecchio testamento, Jevè, è descritto come un Dio severo e autoritario che non cede di fronte a nulla: punisce coloro che sono stati deboli e coloro che hanno violato le sue regole, insomma fa ciò che vuole. Il vecchio testamento, dove risiede questa descrizione di Dio, è stato scritto mentre il popolo di Israele aveva una posizione dominante su tutto il territorio circostante e quindi è molto facile paragonare il popolo israeliano al Dio descritto. Inseguito gli Israeliti o meglio, gli Ebrei persero la loro situazione egemonica per via di troppe guerre con i popoli circostanti. Poi molti Ebrei vennero persino schiavizzati e imprigionati dagli Egiziani che stavano mano a mano raggiungendo la posizione che prima era stata occupata dagli Ebrei. Dopo molto tempo di schiavitù gli Ebrei riuscirono a scappare dall'Egitto e dopo la loro fuga, o Esodo, venne scritto il nuovo testamento che dal momento in cui la popolazione ebraica divenne debole cominciò a descrivere Dio come una figura misericordiosa, che perdona, che difende i più deboli.
A mio parere il senso della vita è un aspetto personale di ciascuno e come spesso accade per i temi trattati in questo blog, non può essere dimostrata come unica vera risposta per tutte le persone. E' il difetto/privilegio delle questioni opinabili e personali.

venerdì 23 maggio 2008

Si può anche...

Limitare questo blog alla discussione di soli temi politici sarebbe un dramma per quanto riguarda le basi di molte opinioni e decisioni. Infatti si possono anche analizzare temi filosofici, psicologici, sociologici, economici, e così via. Quindi nel caso voi vogliate proporre contributi al blog basta che me lo facciate presente mediante un commento ed io vi darò un'indirizzo delle mie mail box in modo che voi mi mandiate ciò che volete vedere realizzato sul blog e di conseguenza lo avrete. Nel caso invece abbiate voglia di conversare più frequentemente, vi darò il mio contatto msn.

Grazie dell'attenzione, The Thinker.

giovedì 22 maggio 2008

Chi è migliore?

Nella classifica degli ospiti più indesiderati in Italia, secondo i mass media, i primi posti appartengono agli immigrati dell'Albania e i Rom.
Questo post, per quanto riguarda gli ospiti in Italia si occuperà della situazione generale facendo una piccola precisazione sui suddetti Rom.
Almeno in Roma sono tanto decantate le spregevoli gesta dei Rom, spesso confusi con i Rumeni che sono oggetto di speculazione giornalistica.
I Rom sono una popolazione di origine indiana che con il passare dei secoli si è spostata fino in Romania cercando di non mischiarsi con la razza più occidentale e mantenendo le proprie tradizioni. Questo popolo ha mantenuto persino la propria lingua in parte trasformandola in una specie di dialetto che prende il nome di romenì. Per tutte le tradizioni che i Rom hanno mantenuto, sono corrisposte altrettante differenti tradizioni europee che ovviamente sono entrate in conflitto con le prime per via della loro inadattibilità nel nuovo ambito sociale. Infatti i Rom sono una minoranza in Romania che è respinta tanto quanto nelle altre nazioni.
Spesso nei telegiornali prestiamo maggiore attenzione alle notizie scioccanti che riguardano le azioni commesse da persone straniere; ma con minore frequenza e maggiore costernazione sentiamo notizie riguardanti azioni di efferata crudeltà commesse da italiani quali: reati di pedofilia, bullismo, intimidazione, spaccio e molto altro che scuote la morale della società più di quanto facciano le azioni commesse da stranieri.
A questo punto bisogna supporre che ci siano delle motivazioni che spingono sia italiani che stranieri ad agire illegalmente e a mio parere una delle motivazioni più importanti è da ricercare nella crisi economica che attulmente sta affliggendo l'Italia.

Immigrazione e clandestinità

Oggi l'immigrazione in Italia spesso non è vista di buon occhio per via delle notizie che ogni giorno ci giungono dai media.
Si evidenzia più il reato commesso da un immigrato che la manodopera che offre al nostro paese, tant'è vero che oggi vi sono atteggiamenti di ostilità verso queste persone che vengono in Italia. In più le persone spesso confondono immigrati con clandestini: gli immigrati sono persone che sono giunte da altri paesi in Italia e hanno trovato una residenza, un lavoro e la cittadinanza; i clandestini sono invece persone che giungono dall'estero senza permesso di soggiorno e senza lavoro, il quale molto spesso è ricercato nel mercato in nero per via delle difficoltà che si riscontrano nel mondo del lavoro.
Tuttavia vi sono clandestini e clandestini, infatti molti di questi nonostante la loro entrara illegale cercano di provocare meno danni possibili alla comunità e se non hanno il permesso di soggiorno è più probabile che questa mancanza sia data dalla inflessibilità burocratica dello stato oppure dalla incapacità economica da parte loro. Molti altri purtroppo scelgono di comportarsi come vandali perchè credono che si possa ottenere tutto più facilmente agendo contro la legge.
Oggi noi siamo in emergenza per clandestinità per vari motivi tra i quali tre spiccano in particolar modo. Il primo è da ricercare al tempo in cui L'italia cercava di entrare nell'Unione Europea e non riusciva ad entrarci per via delle difficoltà economiche. Infatti negli anni 80' - 90' l'italia ebbe sempre l'inflazione tra il 10% e il 30% e tra le condizioni della comunità europea c'era la media di inflazione che doveva aggirarsi al massimo intorno al 4,5%, allora l'Italia cercò di riprendersi economicamente e riusci nell'intento abbastanza da entrare nella UE. Naturalmente gli italiani appena usciti da una crisi economica e non volendo avere altri problemi con la UE, non posero limiti all'immigrazione. Oggi noi ne riscontriamo le conseguenze.
Il secondo motivo è strettamente legato al primo, dicendo ciò intendo evidenziare l'incapacità dei politici di imporre dei limiti all'immigrazione fino all'avvento della prima riunione dei ministri fatta da Berlusconi a Napoli, ieri 21 maggio.
Molti potrebbero supporre che non sia incapacità di imporre dei limiti bensì un insieme di interessi a spingere i politici a non agire adeguatamente secondo i bisogni della comunità.
Il terzo motivo riguarda il periodo attuale: i paesi dell'Est europeo stanno entrando nella UE e dal momento che non ci sono limiti dell'immigrazione da noi è normale che vi sia la clandestinità in Italia.
Io personalmente penso che se già il nostro sistema interno non funziona, è inutile peggiorare la nostra situazione e quella altrui continuando a non porre questi limiti all'immigrazione.

lunedì 24 marzo 2008

Questione sugli aborti e diritti della vita

Oggi in Italia si discute vivacemente sulla questione degli aborti. Pare che non si riesca a trovare una soluzione a questo problema per la presenza di persone che proteggono in diritto ad abortire e persone che sostengono in contrario.
Questa pratica è conosciuta ed usata dagli uomini fin dagli esordi della storia e pare che solo oggi la gente si stia accorgendo di ciò.
Naturalmente la questione ha ottenuto un'importanza nazionale e colori politici, i partiti che si mostrano maggiormente interessati alla questione sono: da una parte, il partito democratico di centro che tutti conosciamo come "UDC" (Unione dei Democratici Cristiani e di Centro), che cerca in tutti i modi di far sì che questa pratica non sia più un diritto del cittadino italiano e sostiene di proteggere i diritti alla vita dell'uomo quando si batte in questo campo; i partiti della "Sinistra Arcobaleno" ed il partito di "Rosa nel Pugno" dall'altra, che essendo un partito socialista, si prefissa come obiettivo il proteggere i diritti dei civili senza porsi troppi problemi di coscienza, più o meno il contrario di ciò che sostiene l'UDC.
Oggi in Italia le persone che si sottopongono maggiormente all'aborto sono gli immigrati, gente che purtroppo per via di consuetudini proprie, di mancanza di informazione, di distaccamento dalla comunità può sembrare strana se non pericolosa ad alcune persone.
In verità, nonostante si senta parlare quasi sempre male riguardo gli immigrati, dobbiamo molto a questi nuovi arrivati: infatti la maggior parte dei giovani è composta da queste persone e alcuni di loro lavorano tanto quanto un italiano se non di più, come spesso accade.Vi sono anche disdicevoli etichette per questo tema, tra cui le più conosciute sono: la mancanza del lavoro in parte dovuta all'aumento della popolazione, lamentele da parte di persone danneggiate da immigrati che hanno fatto ciò che era tramandato come tradizione nel loro popolo d'origine e, molte altre lamentele talvolta razziste talvolta sensate.
Ma se i partiti hanno dubbi riguardo questa tematica vuol dire che persino tra le donne non vi è una decisione uniforme sulla questione, ci si può accorgere di ciò parlando con persone ed è effettivamente diverso sentire i vari pareri faccia a faccia, piuttosto che dare per scontato ciò che dicono in televisione.
Personlmente non lo ritengo un problema importante dal momento che siamo in una crisi economica che non ci permette di considerare i nostri problemi morali.
Il popolo italiano supera oggigiorno i 60 milioni di abitanti ed è continuamente rifornito di componenti giovanili provenienti dall'estero; inoltre il pianeta chiede pietà. Con questa affermazione intendo far presente che se la popolazione mondiale fosse meno numerosa, si risolverebbero molti problemi come la fame, la povertà, forse persino le guerre diminuirebbero e il problema del lavoro sarebbe solo un vecchio ricordo.
Vi sono gli ecologisti più convinti che affermano che il numero ottimale della razza umana sul pianeta sarebbe 500.000 individui.
Naturalmente questa soluzione è tanto drastica quanto folle al momento, nessuno riuscirebbe ad immaginare un calo di vite simile perchè noi siamo la generazione della fine di un secolo che ha visto crescere la popolazione umana di più di 5 miliardi di individui nonostante le due guerre mondiali.
In ogni modo alcuni paesi hanno già affrontato il problema e la modifica che ha stupefatto di più in questo campo è stata attuata in Cina, dove sono state sanzionate le famiglie che avessero avuto più di un figlio.
Se le nuove generazioni a partire dalla nostra avessero un figlio per ogni famiglia, in 30 anni si presume che si possa arrivare a un numero di individui minore alla metà del numero attuale.
L'Italia almeno in questo campo è avvantaggiata rispetto alle altre nazioni dal momento che ha la cosiddetta "crescita 0".
L'ostacolo più grande per questo obiettivo è il Terzo mondo dove le famiglie riescono a raggiungere mediamente i dieci figli per coppia, fenomeno causato dalla mancanza di informazione.
Io personalmente penso che sia un svantaggio per tutti continuare a moltiplicarsi senza freni, per via delle difficolta economiche che comporterebbe.