sabato 24 ottobre 2009

La conoscenza necessaria.

Questa volta ho intenzione di introdurre qui il problema che più si lega al vecchio topic della riforma degli orari scolastici che scrissi un anno fa. Questo nuovo argomento è l'educazione di cui si ha bisogno e della quale siamo totalmente sprovvisti nelle scuole. Questa educazione infatti non fa parte delle materie che ci insegnano e che ci impegnano la maggior parte della giornata senza che in fondo abbiano una sostanziale importanza per tutti gli studenti. Le materie come chimica, letteratura italiana, arte, storia fino - a mio parere - agli stati nazionali e altre, servono a costruire uno strato di cultura che da solo non serve a nulla. Infatti ciò che rende utile tutto il nostro percorso di studi obbligatorio e tutte le nostre esperienze è riconciliabile in un appassionato tentativo di costruire un puzzle che se fatto bene diverrà una garanzia per un futuro radioso, pieno di passione, coraggio e ragionamento a fin di bene. Tutti possiamo comprendere che la nostra fiducia è più preferibile e consigliabile riporla in una persona che sa quello che fa, che vuole fare e che abbia il coraggio di battersi fino all'ultimo per ciò che fa; piuttosto che riporla in una persona che ha impuntato la sua vita nel capire tutto a fondo ma che è facilmente controllabile e condizionabile da altre persone.
Proprio per questo ragionando sono arrivato a considerare utile e quindi necessaria solo la cultura che ci possa far capire cosa sta succedendo nella nostra società. Di conseguenza si può capire che la maggior parte del lavoro che dobbiamo fare per maturare risiede nelle esperienze, nei contatti con le persone, nel confronto, nella lettura di libri di personaggi attuali, nella frequentazione di più partiti, nei tentativi di cambiare sostanzialmente - anche se con pochi mezzi e piccoli risultati - la realtà politica e più di tutto ciò nel tenere aperta la mente a qualunque tipo di esperienza e ragionamento fatto con altre persone. Ovviamente si dovranno perfezionare i metodi di comunicazione per rispettare l'interlocutore e qualche volta bisognerà combattere e farsi avanti coraggiosamente per dire la propria opinione anche se va contro quella di tutti gli altri interlocutori. Insomma attraverso le esperienze riusciamo a trarre il coraggio e il ragionamento che ci serviranno dare una motivazione alle nostre battaglie, ma la passione dove la si può trovare? Questa è una domanda che varierà da persona a persona, ma certamente a chi piace la politica per influenza esterna, la passione per la politica e per il bene di tutti non si farà mai vedere. Piuttosto - come è successo a me dopo aver chiarito i miei ragionamenti al riguardo della metafisica - dobbiamo interrogarci sul nostro ruolo in questa società, su quanta voglia di combattere abbiamo per raggiungere il bene comune e su quanto vogliamo cambiare la società già corrotta e ridotta ad un ammasso di persone non curanti del loro proprio destino. E chi arriverà a capire che la propria vita e il proprio ruolo in questo mondo dipendono dalle altre persone, riuscirà a trovare nell'amore che ha per se stesso/a anche l'amore per il bene comune. Infatti più tutti sono contenti per i servizi pubblici e più sono acculturati grazie ad una grande apertura mentale e alla ragionevolezza - non alla razionalità per forza - più noi di conseguenza ai nostri rapporti con le altre persone cresceremo e avremo la possibilità di migliorare ancora la nostra situazione.
Sapere perchè si combatte, volere ciò per cui si combatte e avere il coraggio di combattere!
Spero che chi sarà d'accordo con questo ragionamento, pensi ed agisca.
Ringrazio chiunque commenti questo topic e sperò possa continuare il suo cammino verso la coscienza di se stesso/a nel migliore dei modi possibile.

mercoledì 30 settembre 2009

La mafia.

Oggi molte persone non hanno ben chiaro cosa sia la mafia e così potrebbero commettere degli errori di calcolo nell'escogitare una politica che sia in grado di contrastare quest'organizzazione criminale. Molte persone dicono che essa è invisibile dal momento che riesce quasi totalmente a confondersi nella moltitudine, ma non sanno che per riuscire a fare questo devono prima passare per un momento di vulnerabilità ed è in questo momento che se si agisce, la si può combattere efficaciemente. Infatti la parola mafia sta ad indicare esattamente il primo momento di vulnerabilità dell'associazione criminale, ovvero il momento in cui le persone che si sono accordate per formare la cosca mafiosa commettono l'atto criminale che dà loro il titolo ufficiale di criminali. Questo momento è sempre un'estorsione, un giro di prostituzione, un traffico di armi, di droga o alcolici, ecc. Mediante queste attività la cosca tenta di ottenere sempre più denaro che poi tenterà di investirli e contemporaneamente di nasconderli dall'occhio vigile della giustizia amministrativa. I soldi ottenuti illegalmente infatti una volta investiti, non possono più essere confiscati dalla giustizia perchè l'interagente economico che ha commerciato con i mafiosi, dicendo che al momento dell'affare non era al corrente della colpevolezza dei criminali che aveva davanti, rimane un innocente possessore del denaro che non ha colpe per la derivazione dello stesso ( pecunia non olet ). Ad ogni modo i criminali non dovendo dare nell'occhio devono fare dei mutui per far credere alle banche di essere in difficoltà, e poi, dopo aver concluso l'affare col tempo si saldano abbastanza velocemente i mutui. Poi per estinguere questi mutui basta far credere ai creditori che si ha avuto fortuna nelle attività commerciali aquisite, in modo da non suscitare sospetti. Quindi da questo quadro emerge anche che la cosca mafiosa non comprende molti membri anzi meno ne comprende meglio è, poichè i ricavi procapiti saranno maggiori. Al massimo la cosca tenta di servirsi di manovalanza a basso costo per continuare a garantirsi una base economica sulla quale contare per concludere nuovi affari. Secondo me le associazioni antiracket, la collaborazione delle autorità statali e la nostra assoluta onestà sono i punti di forza della politica anti-mafia. Questo problema a differenza di molti altri va oltre le strategie politiche di parte, è il terreno che dev'essere minimamente fertile e sano affinchè una società funzioni e si meriti una classe di politici che sia in grado si mantenere l'ordine e l'onestà dei cittadini nei confronti degli altri membri della comunità . Ringrazio tutti coloro che commenteranno questo topic.

mercoledì 24 giugno 2009

Il rapporto con la violenza.

Purtroppo qualche volta le persone sono tanto acciecate dai loro pensieri o dalle loro sensazioni da dimenticare che la libertà di tutti finisce nel momento in cui inizia quella altrui. La violazione della libertà può avvenire generalmente in due modi: l'estorsione (di questo genere fanno parte anche le leggi, perchè in fondo sono l'estorsione nei confronti di una persona e a favore i colo che vivono in comunità con questa) e la violenza ( che può essere sia la conseguenza di un'estorsione sia semplicemente un'istinto di una persona qualsiasi o di un gruppo di persone qualsiasi sfogato all'istante). Alla fine è molto probabile che uno scontro possa concludersi con uno scontro fisico,dal momento che il male fisico è molto più facilmente arrecabile a una qualsiasi persona piuttosto che il male psicologico. Anche istintivamente, se noi odiamo una persona oppure vogliamo fargliela pagare per ciò che ha fatto, attacchiamo questa fisicamente. Un altro esempio di ciò che sto dicendo è l'incredibile commercio di armi che collega ogni parte del mondo.
Ad ogni modo a noi è impossibile estraniare dal nostro mondo la violenza, perchè equivalrebbe a volerci estraniare dalle sensazioni e dalle emozioni che proviamo. Infatti sia l'estorsione che la minaccia sono due modi per facilitare e allo stesso tempo ostacolare la comunicazione tra 2 persone che hanno opinioni differenti. Ovviamente per arrivare all'estorsone e alla violenza è necessario provare stress, rabbia, dolore, e altre sensazioni che mettono a disagio l'uomo. Queste sensazioni sono spesso causate anche da semplice cattiveria, ma per questa non possiamo farci nulla eccetto affrontare persone cattive e fargli vedere come si può arrivare in alto anche evitandole. E nessuno è mai totalmente immune dall'esercizio dell'estorsione e della violenza, ma proprio per questo riusciamo a trovare delle "valvole di sfogo", come uno sport, un'arte marziale, una disciplina di lotta, le dipendenze, ecc.
E tutte queste cose servono a farci stare meglio fisicamente e mentalmente, perchè attraverso qualsiasi sorta di sensazione (che reputiamo positiva) riusciamo a contrastare ciò che ci affligge.
Spesso però ci sono persone che in momenti di assoluta stupidità e non curanza, fanno facilmente ricorso alla violenza; e a causa della loro stupidità appunto, non sono in grado di voler ragionare e si accaniscono senza scrupoli sulle altre persone.
Quindi, dal momento che queste persone violente non riescono a fermarsi allora bisogna reagire violentemente al loro attacco, fermandole e rendendole inoffensive.
Non si tratta di altra violenza ma di semplice rispetto per se stessi e per tutte le persone innocenti che per caso si imbattono in persone tanto deboli mentalmente. E' assolutamente necessaria la violenza per difendere ciò che rimane retto anche nelle difficoltà.
Infatti per difendere adeguatamente la società, a mio parere ogni cittadino dovrebbe praticare arti marziali, in modo che possa sia arrivare a difendersi adeguatamente, sia ad avere più fiducia in se e sia per avere una buona educazione filosofica -dal momento che le vere arti marziali anche una parte filosofica. Infatti di questa si tengono anche esami scritti ed orali affinchè possa essere ricordata al meglio. Naturalmente non per questo bisogna eliminare le autorità che comunque devono rimanere sempre vigili e devono essere preparate a contrastare anche gruppi organizzati da persone violente e organizzazioni con pensieri antidemocratici. E se vogliamo vederla anche da un punto di vista più internazionale, a mio parere bisognerebbe raggiungere lo stato di villaggio globale in modo da avere un'autorità unica ed internazionale che difenda la società da movimenti nazionalisti che la potrebbero minacciare.

venerdì 5 giugno 2009

Riepilogo dei miei ideali.

In questo topic, tenterò di riorganizzare tutte le mie idee in modo da poter rendere chiari i miei ideali politici. Senza alcun pregiudizio ideologico ma dicendo semplicemente cosa penso si debba fare. Presenterò i miei pensieri secondo questa successione tematica: economia, politica e cultura.

Per l'economia:
- economia "democratica" grazie alla qualità dell'istruzione - l' elemento più democratico e egualitario che ci sia - e meritocrazìa nel mondo del lavoro e nell'università.

- il "social business" a favore dei poveri, sia nei paesi sviluppati che nei paesi in via di sviluppo. Il social business è semplicemente l'assegnazione di microlavori pagati, che si assegnano alle persone povere, in modo che abbiano la possibilità di avere un reddito anche minimo.
- la forma del capitalismo "sociale", per chiunque abbia delle abbondanti risorse economiche e voglia aiutare i poveri, e per le organizzazioni non governative contro la povertà nel mondo: ovvero l'insegnamento alle persone più povere e il prestito a queste di denaro in modo che possano creare e portare a realizzazione i loro progetti. Naturalmente ogni volta che il progetto va a buon fine, il denaro che è stato prestato verrà restituito al donatore (senza interessi ovviamente).
- l'uso di energie pulite (biocarburanti, come etanolo o olio vegetale, energia geoterica, eolica, solare, idraulica, ecc) e il reciclaggio di tutto ciò che non sia organico. Si può risparmiare moltissimo denaro e non si danneggia più l'ambiente.
- l'ostacolazione delle grandi aziende, in modo che abbiano sempre più spazio le piccole e medie imprese. In questo modo ci si potrebbe avvicinare ad un mercato più trasparente e - scoraggiando i monopoli - si potrebbe avere qualche garanzia in più di una vera concorrenza . Più severità nei provvedimenti dell'antitrust e sanzioni maggiori per le società che creano forme di oligopolio attraverso i trust.


Per la politica e la cultura:
- società liberaldemocratica, ovvero dove i cittadini hanno più libertà ed avendo più libertà hanno anche più responsabilità nei confronti delle altre persone.
- quando qualcuno compie un reato deve essere possibilmente punito mediante l'obbligo di lavori socialmente utili. Questo però richiede una modifica alla legge che prevede che coloro che hanno subito ua condanna superiore ai 3 anni, debbano andare in carcere e soldi per dare a ogni criminale le 4 guardie che sono previste già dalla legge come sorveglianti del lavoro svolto dal prigioniero (cosa davvero troppo costosa per uno stato come il nostro). Di conseguenza una buona soluzione per questo problema secondo me potrebbe essere almeno rimpatriare i criminali di altre nazionalità concordando con gli altri paesi possibilmente per una risoluzione del caso al di fuori dell'Italia. Per ciò che riguarda i criminali che hanno compiuto dalle 6 alle 8 azioni criminose, a seconda della gravità dei reati, proporrei l'introduzione e l'attuazione contro questi della pena di morte (così riuscirebbe anche a sostituire l'ergastolo, condanna ben peggiore secondo me). La permanenza in carcere porta solo alla comunanza di esperienze tra criminali, avvicinando ancora di più questi alla via della criminalità. Ovviamente questa pena dovrà essere usata in modo diverso da come è usata dal sistema americano che a mio parere ne abusa.
- laicità per l'Italia reale ed effettiva, dal momento che la politica religiosa ostacola quella politica confondendo i cittadini che altrimenti secondo razionalità saprebbero scegliere per il meglio.
- assoluta non intromissione dello stato in questioni etiche e garanzia della libertà dell'individuo e dei nuclei familiari. Insomma più libertarismo e meno controllo di ciò che non ha rilievo politico (soggettività sessuali, coma, ecc).
- limiti all'immigrazione in modo da poter garantire una buona integrazione nella nostra società di coloro che hanno inizialmente bisogno di un aiuto per raggiungere la stabilità economica. Questo seguirebbe un po' i principi del capitalismo sociale e grazie al controllo delle nascite in tutto il mondo potrebbe realizzarsi in poco tempo anche questo ideale.
- federalismo e autonomia per le regioni e abolizione dei comuni minori o inglobamento di questi in comuni maggiori in modo da non disperdere inutilmente risorse.
- sostegno maggiore alle associazioni antiracket e pressione sulla mafia attraverso la comunicazione e l'eliminazione dell'omertà.
- pene che variano a seconda della gravità per gli agenti delle forze dell'ordine. Per gli omicidi volontari la pena per l'agente deve essere molto maggiore di quelle date ai normali criminali dal momento che aveva il dovere di far rispettare la legalità; per omicidi risultati necessari nella missione l'agente non deve subire alcuna condanna, perchè ha fatto ciò che doveva; per gli omicidi involontari l'agente merita una pena al par dei criminali e quindi deve espiare la pena nella stessa quantità inferta ai criminali.
- assoluta onestà da parte del governo e dei cittadini perchè solo attraverso questa, una società può funzionare al meglio venendo organizzata da persone che possono star sicure che ognuno compie il lavoro assegnatogli. L'onestà contribuisce all'utile pubblico e privato portando benefici a tutti attraverso il lavoro che la società si attende dall'individuo, in questo modo capiamo che anche la società ripaga l'individuo attraverso migliorie dei servizi pubblici.
-molta attenzione all'istruzione con cambiamento del programma scolastico in scuole pubbliche che dovrà lasciare in funzione le strutture anche durante il pomeriggio. L'orario sarà dalle 9 del mattino fino alle 5 del pomeriggio, con una pausa dall'una alle tre del pomeriggio, in modo da permettere agli alunni di non avere compiti a casa e di rendere più leggero lo studio ai ragazzi. Inoltre per qualunque ragazzo/a volesse, bisogna mettere a disposizione di questo/a la struttura scolastica e alcuni docenti, a scelta della direzione, fino alle 7 della sera in modo da lasciare tempo allo studente per studiare in un ambiente apposito e di potersi chiarire i dubbi riguardo lo studio grazie all'aiuto offerto dal docente.
- unione delle strutture sportive con quelle scolastiche in un'unico edificio e scelta dei corsi sportivi da parte degli alunni all'inizio dell'anno scolastico.
- limitazioni aggiuntive all'accusa di eccesso di difesa, perchè la difesa personale è un diritto e una dimostrazione di rispetto per se stessi da considerare più di quanto non si faccia adesso.
- diritti uguali per coppie ufficialmente riconosciute e coppie di fatto.
- liberalizzazione della marijuana, con luoghi di vendita legale di questa per scopi terapeutici dato il suo potenziale curativo nei confronti di varie malattie e libertà di una coltivazione personale fino ad una sola pianta per persona. (forse può essere un modo per prevenire l'acquisto di droga da spacciatori qualsiasi, insomma una garanzia per dove vanno a finire i soldi spesi)

martedì 2 giugno 2009

Come difendere la democrazia.

Se la democrazia incorresse nel pericolo di trasformarsi in qualsiasi altro sistema politico, noi tutti avremmo il dovere di difenderla per come possiamo.
Le cause attentatrici alla democrazia possono essere la troppa popolarità di una corrente politica di parte; il comune disinteresse al riguardo della vità politica; la condivisione vasta di idee superficiali che possono portare alla formazione di gruppi estremisti e violenti.
Infatti la troppa popolarità di una corrente politica di parte, può portare ad una intolleranza verso coloro che la pensano diversamente dalla maggioranza - acciecata dall'eccessivo peso politico dato al partito maggioritario.
La diffusione del disinteresse al riguardo della vita politica, porta le persone ad estraniarsi dai problemi della società, a rinchiudersi nel proprio piccolo, a disprezzare la concezione di una moltitudine di individui che hanno tutti diverse esigenze, a non collaborare con coloro che tentano di organizzare la società.
Se poi, queste persone disinteressate alla politica si uniscono per formare un gruppo che combatta questa ricerca di equilibrio nella politica mediante diverse forme di organizzazione, che variano al variare delle culture e delle esigenze, si giunge alla terza causa attentatrice alla libertà di pensiero.
Quando ormai si sono formati dei gruppi di estremisti l'unico modo per batterli è la formazione di altri gruppi moderati che sappiano dar voce al proprio messaggio e sappiano reagire - in conformità al rispetto che devono a loro stessi e alla democrazia - violentemente nel momento in cui vengano aggrediti.
Il fuoco si combatte col fuoco in questo caso per il semplice motivo che alcune volte la legge non basta, bisogna far capire che il diverso non deve essere attaccato a meno che non sia realmente pericoloso. In qualsiasi altro caso l'autorità deve agire per proteggere al meglio i cittadini secondo il patto che ci lega tutti in una società democratica.
Per questa mia opinione sono abbastanza contrario alla maggior parte delle accuse dell'eccesso di difesa e sarei favorevole ad una limitazione di questo.

domenica 31 maggio 2009

Questo blog sembra di parte.

Ho notato che tutto ciò che ho scritto in questo anno e mezzo su questo blog è all'insegna di una ricerca di regole basilari che possano essere facilmente rispettate e che non vadano ad intaccare troppo la libertà individuale delle persone.
Ultimamente infatti sono arrivato a definire queste "linee generali" per una buona convivenza in società, parlando del rispetto, della tolleranza e di libertà e socialità.
Poi ho notato quest'anno che la ricerca che mi ha portato a scrivere tutte le mie risposte ai problemi della società su questo blog, è condivisa da coloro che appartengono alla corrente di pensiero socialdemocratica.
Infatti proprio per questa ricerca, innanzitutto personale e poi comune, ha portato il partito altri ragazzi e me a non riconoscersi con le ideologie immobili ed imperfette della sinistra e della destra. Ma ad una mediazioni alla quale siamo arrivati ragionando e facendo esperienze di vario tipo. Ed è difficile oggi trovare delle persone che ragionino con la propria testa, tentando di porre una soluzione a tutte le questioni politiche che decidono di affrontare.
Ci tengo però a dire che le soluzioni date a questi problemi rimangono solo delle soluzioni, a mio parere, ragionevoli perchè ci siamo arrivati descrivendo il filo logico che mette in piedi il discorso.
Certo è che se queste idee fossero condivise da molte persone, sarebbe molto più facile far cambiare la gente in meglio, facendo diffondere un sano interesse per la politica, vista come ricerca di soluzioni ai problemi comuni.

giovedì 21 maggio 2009

La giusta democrazia.

La democrazia, essendo la forma di governo più moderata, più vicina al popolo, più aperta mentalmente perchè composta da diverse culture, è ciò che dobbiamo proteggere più di qualsiasi altro bene comune. L'idea di crescere tutti insieme e di tollerare e rispettare tutto ciò che non sia violento fa crescere culturalmente tutti i membri della società e garantisce la cooperazione di tutti i cittadini più aperti e realmente sensibili alla vita politica della democrazia.
E' per mantenere questo equilibrio che noi cerchiamo attraverso i partiti di trovare un compromesso tra socialismo democratico e meritocrazia. Ciò lo possiamo vedere nei "partiti maggiori" che oggi rendono l'Italia un sistema bipartitico, il Partito democratico (socialdemocratico) e il Popolo delle libertà (a favore della meritocrazia).
Questi partiti però, a mio parere, hanno un difetto comune che deve essere corretto: le riforme che propongono per raggiungere i loro obiettivi sono troppe e talvolta escono dalla fascia delle leggi che rispettano la multiculturalità. Questo difetto non può portare ad altro che alla perdita di un equilibrio stabile su valori trasversali sul quale si basa la democrazia.
Quindi per le nuove generazioni di politici è necessaria una conoscenza degli strumenti più forti della democrazia e delle priorità di questa. Penso di aver scritto questo bloganche per questo motivo. Secondo me gli strumenti da usare per raggiungere l'equilibrio ideale in una democrazia sono: l'educazione, che al momento non riesce a rispondere al bisogno di cultura della società, per raggiungere un ideale socialdemocratico che è l'uguaglianza delle possibilità di crescita per tutti i cittadini, e un mercato libero e trasparente, per raggiungere la vera meritocrazia e dare la possibilità ai migliori di aiutare la società attraverso il loro vero valore. Naturalmente per riuscire a mantenere l'equilibrio è necessario compiere grandi sforzi e per fare grandi sforzi sono necessarie anche risorse economiche. Ma come avere anche queste risorse? E' molto meglio guadagnarsi le risorse economiche necessarie mediante una buona politica su molti fronti, come ad esempio il rispetto dell'ambiente e quindi un buon uso anche dei materiali biodegradabili.
Ma l'unico modo per fare una buona politica è essere solidali con coloro che ci stanno intorno e tentare di crescere insieme a loro. E' per questo che bisogna sforzarsi e accettare il fatto che la nostra cultura non è la sola giusta, è solo una delle tante culture che solo tutte insieme, sforzandosi, riescono a creare e mantenere il giusto equilibrio necessario per mantenere la pace tra le persone. Bisogna inoltre dire che solo in un contesto multiculturale tutti noi possiamo mostrarci per ciò che siamo veramente e non sottostare a tabù di alcun genere.
Talvolta però le persone devono affrontare un problema: scegliere se essere onesti o guadagnare il più possibile da ciò che fanno.
Beh, questo è un contrasto che bisogna affrontare e vincere cercando di assimilare e capire fino in fondo che la nostra onestà insieme a quella degli altri dà un vantaggio grandissimo alla comunità da parte di coloro che tentano guidarla verso risultati sempre migliori: la trasparenza e la giusta cooperazione tra i componenti della società per raggiungere nel modo più corretto il bene comune.
Bisogna inoltre insegnare agli educandi che solo mediante un libero e sincero desiderio di bene, proprio e degli altri, si può arrivare a renderlo reale. Bisogna volere profondamente e sinceramente qualcosa, per poi portarla avanti fino in fondo.
In un certo senso il bene comune è semplicemente una moltiplicazione del bene individuale, che viene appunto moltiplicato per tutte le persone che ci stanno vicino e sono felici.

mercoledì 13 maggio 2009

Integrazione di culture diverse.

Questo post è collegato con quello relativo alla differenza tra immigrazione e clandestinità. Qui cercherò di far capire quanto sia importante aprire la mente a tutto ciò che giovi all'uomo.
Il fatto di considerare l'integrazione tra culture un problema politico significa ammettere che il popolo italiano non è ancora culturalmente maturo. Insomma, è ovvio che l'unico modo per fare una buona politica è aiutare tutti coloro che fanno parte della nostra comunità. Inoltre questo problema - dell'integrazione tra culture- c'è sempre stato, nella storia dell'uomo, soprattutto nei momenti di profondo cambiamento.
Se ancora oggi noi percepiamo questo argomento come un problema lo dobbiamo ad un errore comune commesso nella nostra vita quotidiana.
Ogni giorno vedo persone pervase dalla superficialità: non trattano mai alcun argomento di interesse generale o politico; si lamentano per le ricompense che ricevono per i loro lavori incompiuti o compiuti male; non accettano ciò che è differente, e ancor più grave è il fatto che non vogliano conoscerlo, dal momento che altrimenti dovrebbero lavorare per comprenderlo.
E spesso si formano gruppi di persone mentalmente chiuse che tentano di sminuire i problemi che non vogliono affrontare, portando così molte altre persone ad evitare quegli argomenti allo scopo di essere accettate dalla comunità.
Questo problema di chiusura mentale, presente in molte persone, si è aggravato da quando si è cominciato a pensare che i problemi della collettività sono più difficili da risolvere di quelli dei singoli.
Inoltre per molti è anche difficile accettare il fatto che non si nasce perfetti e che talvolta è necessario anche riconoscere e riparare ai propri errori.
Allo stesso modo da questa chiusura mentale, tipica degli italiani, nasce una chiusura simile anche nei confronti degli immigrati, perchè sono visti come persone che possono far riaffiorare i problemi che concernono la comunità.
Infatti noi vediamo spesso che le persone meno colte e aperte mentalmente, pur di non affrontare i veri problemi si uniscono in gruppi violenti o persino in partiti politici.
Come se ciò non bastasse , i finti politici a capo dei partiti attuali, piuttosto che mostrare la vera saggezza e correggere gli errori commessi dagli italiani, emanano leggi che permettono loro di mantenere il potere, senza fare mai qualcosa di lungimirante da un punto di vista culturale.
Altri segni- che possiamo vedere quotidianamente- di questa arretratezza mentale sono: la mancata laicità dell'Italia; la convinzione degli anziani di non poter aiutare più la società e di essere solo dei pesi sulle spalle degli italiani; il sistema pensionistico basato sul patto tra generazioni ; le troppe leggi che abbiamo, che dimostrano quanto siano incivili le persone; la corruzione dei politici; la confusione tra individualismo vero ed egoismo controproducente e avverso alla comunità; ecc.
Si potrebbe andare avanti per ore: è vergognosa la pigrizia intellettuale degli italiani di oggi.
Se noi tutti ci facessimo un bell'esame di coscienza, e accettassimo i nostri errori, cominceremmo subito a collaborare al fine di riparare ai nostri errori e ad aprire la mente a nuove culture per trovare più facilmente delle soluzioni ai nostri problemi.
In fondo, anche in questa materia vale ciò che ho scritto per quanto riguarda l'amicizia e l'amore: il simile cerca il simile, infatti persone disinteressate a problemi sociali eleggeranno rappresentanti che somiglino a loro.
Il peggio arriva nel momento in cui questa chiusura mentale e questa paura del diverso in generale (quindi anche del diversamente buono) viene trasmessa dai genitori ai figli o dagli insegnanti agli alunni.
E' importante capire che tutti noi siamo diversi e che la trasgressione del patto di convivenza civile, fatto tra i cittadini, avviene quando ci si avvicina alla stagnazione culturale.
Le diversità si attenuano se si usano a vantaggio di un sistema vario, multiculturale come la società. Se non si accetta ciò non si può dire che si stia parlando di politica.

martedì 12 maggio 2009

Disordine razionale e ordine entropico.

Noi siamo la nostra mente, il nostro corpo è solamente uno strumento che la nostra mente usa per i suoi scopi. Ad ogni modo la nostra mente ha il bel vizio di ribellarsi a ciò che non segue un ordine logico, ma è una cosa inconscia, mentalmente istintiva. Possiamo vedere benissimo ciò nel fatto che creiamo oggetti e li ordiniamo secondo un principio che ha elaborato la nostra mente. Questa nostra tendenza ad ordinare, in verità, va contro la volontà della natura che ha un altro modo di mettere in ordine ciò che crea. Questa è una contrapposizione tra 2 sistemi: l'ordine entropico( proprio della natura) e il disordine razionale( proprio dell'uomo).
Secondo questa visione, l'uomo essendo uno dei tanti componenti della natura e allo stesso tempo un animale ordinatore (che cerca un'autonomia dalla natura), andrebbe contro il vero ordine naturale che tende a distribuire tutto equamente dappertutto. Infatti l'uomo tentando di soddisfare la propria volontà di ordinare, mette in disordine ciò che la natura tenta di disporre secondo principi universali.
Talvolta però anche gli umani si stancano di soddisfare la propria volontà disordinatrice e allora (per non allontanarsi dal centro della "fascia di equilibrio", concetto spiegato nel post precedente) comincia anche per poco tempo a seguire l'ordine naturale delle cose, senza interferire con esso. Questo comportamento naturalmente dopo un po' disturba l'uomo che allora ritornerà a cercare un ordine logico.
Allora possiamo delineare che il disordine razionale si divide in: attivo(pensante, non irrazionalmente passionale) , ovvero il mettere in disordine ciò che la natura invece tenta di mettere in ordine; passivo (quando lasciatosi trasportare dalle emozioni), quando l'uomo si ribella alla sua ricerca dell'ordine logico, razionale. L'atteggiamento passivo dura molto meno tempo rispetto a quello attivo perche reca disturbo all'uomo.
Spesso questa contrapposizione è comunemente detta, non già tra attività e passività, ma tra ragione e sentimenti.
Quindi tutta la nostra vita si svolge su un campo di battaglia ove alcune volte ha la meglio la ricerca di un ordine logico, altre volte la passività e la spensieratezza.
In alcuni casi però alcune persone, riflettendo realizzano un modo di far andare d'accordo la passività necessaria alla natura e la volontà di ricercare un ordine.
Un buon esempio di ciò, sono gli ambientalisti progressisti, ovvero coloro che mediante la tecnologia e ragionamenti accurati(tutto appartenente alla sfera della ricerca logica) riescono a soddisfare i propri bisogni senza danneggiare in alcun modo l'ambiente, in modo da non ostacolare di conseguenza l'ordine entropico.

venerdì 8 maggio 2009

L'essere umano e l'equilibrio (linguaggio e relazioni umane).

Dopo l'argomento della teoria dell'archetipo, sono arrivato a varie conseguenze, forse intuitive ma fondamentali. Nel post dell'archetipo avevo scritto che noi riusciamo a capire mediante la nostra mente se le energie che incontriamo sono buone o cattive: a questo punto ho cominciato a capire che ho confuso 2 tipi di energie. Il primo tipo di energia, è quello con cui noi non possiamo comunicare coscenziosamente, ed è l'energia vitale che ci lega tutti; il secondo tipo di energia, è un'energia minore che possiamo gestire attraverso la concentrazione, con la quale siamo in grado di costruire attorno a noi un'aura. Un'aura sarebbe un'energia in grado di essere percepita da altre persone e che comunica la nostra natura (pacifica o non) a coloro che la percepiscono.
In questo modo si potrebbe in minima parte comunicare attraverso energie gestite da noi stessi.
Poi vi sono molti altri tipi di energia (cinetica, potenziale,elettrica, ecc), ma questi tipi di energia non sono gestibili mediante la concentrazione.
Ma qual'è l'importanza di questo strano modo di comunicare?
E' importante cercare sempre di superarsi e già abbiamo avuto modo di vedere straordinari modi di comunicare, ma ogni volta abbiamo sempre dovuto imparare ed insegnare a nostra volta dei codici, proprio perchè tutti i nostri linguaggi per ora sono delle sequenze di codici gestite logicamente.
L'importanza di questa energia sta nel comunicare almeno la nostra intenzione di attaccare o meno l'interlocutore, senza aver bisogno di alcun codice comunemente conosciuto.
Se questo esperimento dovesse riuscire, avremmo superato un ragionamento che fino ad ora è sempre stato basilare per quanto concerne il problema filosofico del linguaggio.
L'essere umano è nato in un universo che non è mai solamente bianco o nero, ma è un mix di vari aspetti che si amalgamano tra loro in un'unica visione equilibrata.
E possiamo anche vedere come naturalmente tutte le sostanze che conosciamo, tutto ciò che compone l'universo intero tende all'omeostasi ( il perfetto equilibrio di tutte le sostanze).
Ho usato la parola omeostasi (termine usato in biologia per indicare la capacità autoregolante delgli organismi interni) perchè considero appunto l'universo un grande organismo capace di vivere attraverso i legami energetici.
E noi esseri umani proprio come la natura siamo un equilibrio, persino nelle nostre capacità di linguaggio dimostriamo ciò: noi tutti infatti da una parte abbiamo una visione soggettiva della realtà che ci circonda ( quindi un filtraggio di ciò che vediamo), dall'altra però interagiamo anche con la realtà oggettiva.
Come dice anche la parola "soggettiva", la nostra visione della realtà cambia di persona in persona e ogni visione è unica; ma noi proprio come gli altri animali, dal momento che abbiamo in comune il fatto che viviamo interagendo con la realtà oggettiva, riusciamo a comunicare.
Noi quindi usiamo la realtà oggettiva come punto di riferimento comune.
Anche perchè la nostra visione (astratta) soggettiva non può influenzare la realtà oggettiva (concreta).
Da qui capiamo pure che avendo ciascuno di noi un mondo astratto unico, almeno caratterialmente siamo tutti differenti.
E che i rapporti che si instaurano tra persone, sono comunque basati su affinità (somiglianze caratteriali) e interessi (che concernono la ragione, lo studio, un linguaggio che permetta di dimostrare ciò che si studia agli altri).
E tutti noi essendo equilibrati, tendiamo anche a cambiare e a spaziare nella fascia di equilibrio che è la nostra vita. Cambiando, noi cambiamo anche i nostri rapporti con chiunque ci stia vicino e così in alcuni casi i rapporti fuoriescono da questa fascia di equilibrio e finiscono.
Inoltre ogni volta che ci avviciniamo agli estremi di questa fascia di equilibrio, noi: proviamo emozioni; facciamo difficoltà a comunicare; desideriamo di ritornare ad uno stato di pace interiore.
Con questo discorso intendo far presente a tutti che non esiste un equilibrio perfetto, ma questo risiede e va ricercato appunto nel cambiamento e nel caos: dobbiamo riuscire a muoverci intorno al centro di questa fascia di equilibrio e quindi a cambiare poco, non lasciandoci mai trasportare troppo dalle sensazioni che non sono date dai nostri sforzi indirizzati a migliorare la nostra e altrui situazione.

mercoledì 22 aprile 2009

Amicizia e amore.

Questo post è una conclusione tratta dall'elaborazione di due temi: il rispetto e l'interpretazione. Entrambi gli argomenti richiedono una necessaria comprensione affinchè si possano stabilire delle relazioni con le altre persone.
Questa mattina abbiamo trattato l'amicizia secondo Aristotele e guarda caso io in questi giorni stavo trattando il tema del rispetto, su treguaculturale.blogspot.com, ed il tema della libertà e della socialità in questo blog. Di conseguenza ecco qui la trattazione, secondo me, più difficile del vivere in compagnia: quella dell'amore e dell'amicizia.
L'amicizia è il legame che comprende alcune persone che hanno dei punti in comune su vari argomenti ed è intensa quando si è in pochi, poichè ci si concentra su poche persone, e superficiale quando si è in molti.
L'amicizia è un rapporto basato sul rispetto e la stima reciproca, poichè se noi rispettiamo e stimiamo una persona di conseguenza la percepiamo come "bella" e la vogliamo conservare come tale. E quando si presenta questa situazione noi diventiamo veri e propri amici poichè vogliamo bene a quella persona in particolare e l'amicizia è duratura. Sempre in questa situazione inoltre, grazie ad una mancanza di superbia, tra amici bisogna tentare di crescere culturalmente insieme lasciando che l'un l'altro/a si confrontino.
In ogni altra situazione l'amicizia non è duratura, onesta e stabile. Purtroppo però è difficile trovare persone simili a noi in molte cose e perciò è difficile trovare vere amicizie.
Per quanto invece riguarda l'amore, io penso che il vero amore sia una vera e propria amicizia, quindi con rispetto e ammirazione reciproci tra amanti, con in più un'attrazione fisica. Questa attrazione fisica, nel vero amore, deve essere provata da entrambi gli amanti e deve anche trovare espressione nella sessualità affinchè gli amanti possano trovare il punto fondamentale che li riconosce, tra di loro, più amici degli altri. Se infatti questa attrazione fisica viene soffocata da coloro che la provano nei confronti di un'altra persona, l'amicizia rimane tale tra una persona amata ed una amante, oppure tutte e due amanti.
Quindi nell'amore possiamo riconoscere una vera amicizia con somiglianza tra gli amici/he che provano reciprocamente un'attrazione sessuale.
Per via di questa aggiunta dell'attrazione sessuale all'amicizia molte volte accade che se l'amicizia non è vera neanche l'amore lo sarà e le persone che invece forzano questo rapporto di amicizia non saranno state rispettose nè di se stesse nè del/la partner.
Oppure se si sente solo un'attrazione sessuale, il questo caso non si parla di amore ma di semplice interesse fisico: errore molto ricorrente nei giovani è quello di confondere amore con attrazione sessuale per una persona che non si vuole neppure conoscere.
Bisogna quindi prestare attenzione al fatto che la sessualità è un'integrazione all'amicizia, che fa capire che gli amici son diventati più amici che mai e quindi amanti, e non l'aspetto più importante e profondo del rapporto.
Avendo definito l'amicizia e l'amore, adesso posso parlare di ciò che è necessario per una buona relazione.
L'amicizia si basa su moltissime interazioni che si possono fondamentalmente riunire in 2 grandi tipologie:quelle che tendono alla ricerca di similitudini nei vari campi d'interesse comune e hobby vari e quelle che ricercano similitudini caratteriali tra le persone che si stanno confrontando.
Di solito le prime volte che si parla con una persona, si usa parlare delle cose un po' più superficiali e divulgabili in modo da intuire anche minimamente il carattere di quella persona. Poi però, una volta che si sono stabiliti dei contatti abituali con la stessa persona, la ricerca diventa esplicita e si comincia a comunicare la voglia di conoscere il carattere dell'amico/a.
Infine quando le interazioni sono tanto intense e profonde da rendere stabile e sincera l'amicizia, quest'ultima diventa vera e duratura. Inoltre è necessario che i/le 2 amici/che comunichino tra loro affinchè, in un certo senso, non ci si dimentichi di quanto sia importante l'amicizia. Purtroppo è possibile dimenticarsi delle amicizie quando non si mantengono vive.
Questa comunicazione inoltre si deve basare su uno stato di apertura mentale basato sulla disponibilità a mettersi in discussione, in modo da comprendere e accettare il pensiero diverso dell'amico/a. Il perchè di questo stato mentale necessario per una profonda amicizia risiede nel bisogno umano di ascoltare ed essere ascoltati, curare ed essere curati, e ciò è possibile solo se le persone che ci stanno vicino, come amici e familiari, mantengono la mente molto aperta a comportamenti e pensieri nuovi affinchè ci possa essere uno scambio culturale tra le persone che stanno stabilendo la relazione.

giovedì 16 aprile 2009

Teoria dell'archetipo.

Da un po' di tempo penso che tra tutti gli esseri viventi vi sia un legame energetico che gli permette di percepire tutto. Attraverso i sensi riusciamo a convogliare l'energie nella nostra capacità di percepire il mondo fisico attorno a noi. E mediante la mente possiamo "connetterci" al mondo delle energie. Inoltre attraverso la mente possiamo distinguere le energie buone e le energie cattive. Semplicemente le energie buone sono quelle che riusciamo a identificare come energie pacifiche, quelle cattive le percepiamo nel momento in cui un altro essere ci sta per attaccare. Noi quindi riusciamo ad interpretare i segnali esterni, quindi a discernere cosa ci aiuta e cosa ci ostacola. Noi, in rapporto con l'esterno riusciamo a formare la nostra personalità e in particolare durante la nostra adolescenza proviamo a ricoprire varie personalità in modo da capire quale ci avvantaggerà di più nella vita. Ma a questo punto mi son chiesto cosa ci spinge a sviluppare una personalità, cosa ci spinge a metterci in rapporto con l'esterno?
Io personalmente ho risposto che ciò che ci spinge a vivere (perchè la nostra vità può esistere solo se rapportata all'esterno), è la curiosità. La curiosità è la nostra voglia di relazionarci al mondo, ma da dove viene questa curiosità?
Io ho tentato di darmi una risposta a questa domanda riuscendo a trovare una risposta che mi sembra sensata e anche coerente con il discorso del legame energetico.
Appena nasciamo noi abbiamo già le facoltà intellettive dal momento che abbiamo avuto tutto il necessario per la costruzione del nostro corpo e abbiamo anche già una percezione dell'esterno perchè il mondo esterno ( ovvero la madre) ci ha creati.
Nel momento in cui nasciamo, però, abbiamo il nostro primo ed unico contatto con l'archetipo.
L'archetipo come dice anche la parola è "un modello", ovvero l'unico grande legame energetico positivo o negativo che sia, che ci attrae per tutta la vita a sè. Questo legame energetico tanto travolgente e nitido nel nostro inconscio, solo alla nascita sarà visto, perchè la nostra interpretazione solo alla nascita riceve il primo segnale da interpretare. Però noi essendo ancora troppo incoscenti non riusciremo ad interpretare questo archetipo, che diventerà la causa della nostra curiosità verso tutto ciò che non conosciamo. E dal momento che noi non conosceremo mai tutto- perchè c'è davvero troppo da imparare- avremo per sempre la curiosità e la voglia di conoscere tutto.
Ma la voglia di conoscere non significa voler capire di cosa sia composto qualcosa, ma semplicemente è la nostra voglia di interpretare qualcosa come segnale buono o cattivo. Una volta capito se un segnale è buono o cattivo, allora la nostra curiosità può estendersi alla domanda perchè il mittente ha mandato un segnale buono/cattivo? E da questa domanda in poi tenteremo di conoscere in ogni suo aspetto il mittente del segnale e di conseguenza a cosa è legato e tutto ciò che lo circonda.
Con questo ragionamento mi sono spiegato come mai abbiamo voglia di vivere. Voi avete un'opinione sull'argomento?