domenica 25 maggio 2008

Economia estera

Vedendo una puntata di Report- un programma che va in onda la domenica su rai tre alle 20:30- e sentendo l'inchiesta sul contrabbando di minerali del Congo e dell'Africa in generale mi è venuto in mente di fare finalmente un post sul mio blog riguardo gli affari esteri. Sono rimasto inorridito da ciò che viene messo in luce durante un anno di lavoro da parte di un giornalista rimasto in Congo e trovo opportuno trattare la questione estera dell'Italia da un punto di vista organizzativo. Oggi gli affari esteri sono molto trattati negli ambiti della sinistra e dei radicali, specialmente sulla questione del Tibet mi ricordo le manifestazioni ove agiva anche Pannella. Purtroppo l'Italia dal momento che è in profonda crisi economica, non sarebbe in grado di rimanere stabile se si muovesse per aiutare gli altri paesi. E confrontandomi con una persona che ha molta più esperienza di me, ho capito dal suo discorso che il capitalismo che influenza tutti i paesi sviluppati vive come "parassita" dell'Africa. Questa opinione assolutamente non mia è stata per me scioccante nel momento in cui è stata pronunciata da questa persona la seguente frase:<< Il capitalismo si basa su un accordo segreto che stabilisce che l'Africa deve morire>>.
Penso di concordare con tale affermazione dal momento che molte materie prime( in particolare minerali) ci pervengono dall'Africa, e quest'ultima sta "morendo" per via delle esportazioni in occidente delle sue risorse. Nonostante gli aiuti offerti da molte associazioni umanitarie, bisogna però comprendere che è molto difficile salvare un intero continente, quale è l'Africa e che sarebbe molto crudele e svantaggioso ignorare la situazione attuale.
La soluzione a tale problema secondo me risiede nella "crescita 0" e nel calo demografico che a questo punto diventa necessario. Molti potrebbero pensare che questa soluzione significhi ritornare al passato ma posso dire con certezza che spesso in passato i cali demografici non sonostati decisi dalla popolazione ma imposti da qualche disgrazia. Pertanto penso che se la società decidesse di avere un calo demografico sarebbe una decisione di autocontrollo, nonchè di coscienza sociale e una soluzione tutt'altro che vecchia.

Nessun commento: