mercoledì 22 aprile 2009

Amicizia e amore.

Questo post è una conclusione tratta dall'elaborazione di due temi: il rispetto e l'interpretazione. Entrambi gli argomenti richiedono una necessaria comprensione affinchè si possano stabilire delle relazioni con le altre persone.
Questa mattina abbiamo trattato l'amicizia secondo Aristotele e guarda caso io in questi giorni stavo trattando il tema del rispetto, su treguaculturale.blogspot.com, ed il tema della libertà e della socialità in questo blog. Di conseguenza ecco qui la trattazione, secondo me, più difficile del vivere in compagnia: quella dell'amore e dell'amicizia.
L'amicizia è il legame che comprende alcune persone che hanno dei punti in comune su vari argomenti ed è intensa quando si è in pochi, poichè ci si concentra su poche persone, e superficiale quando si è in molti.
L'amicizia è un rapporto basato sul rispetto e la stima reciproca, poichè se noi rispettiamo e stimiamo una persona di conseguenza la percepiamo come "bella" e la vogliamo conservare come tale. E quando si presenta questa situazione noi diventiamo veri e propri amici poichè vogliamo bene a quella persona in particolare e l'amicizia è duratura. Sempre in questa situazione inoltre, grazie ad una mancanza di superbia, tra amici bisogna tentare di crescere culturalmente insieme lasciando che l'un l'altro/a si confrontino.
In ogni altra situazione l'amicizia non è duratura, onesta e stabile. Purtroppo però è difficile trovare persone simili a noi in molte cose e perciò è difficile trovare vere amicizie.
Per quanto invece riguarda l'amore, io penso che il vero amore sia una vera e propria amicizia, quindi con rispetto e ammirazione reciproci tra amanti, con in più un'attrazione fisica. Questa attrazione fisica, nel vero amore, deve essere provata da entrambi gli amanti e deve anche trovare espressione nella sessualità affinchè gli amanti possano trovare il punto fondamentale che li riconosce, tra di loro, più amici degli altri. Se infatti questa attrazione fisica viene soffocata da coloro che la provano nei confronti di un'altra persona, l'amicizia rimane tale tra una persona amata ed una amante, oppure tutte e due amanti.
Quindi nell'amore possiamo riconoscere una vera amicizia con somiglianza tra gli amici/he che provano reciprocamente un'attrazione sessuale.
Per via di questa aggiunta dell'attrazione sessuale all'amicizia molte volte accade che se l'amicizia non è vera neanche l'amore lo sarà e le persone che invece forzano questo rapporto di amicizia non saranno state rispettose nè di se stesse nè del/la partner.
Oppure se si sente solo un'attrazione sessuale, il questo caso non si parla di amore ma di semplice interesse fisico: errore molto ricorrente nei giovani è quello di confondere amore con attrazione sessuale per una persona che non si vuole neppure conoscere.
Bisogna quindi prestare attenzione al fatto che la sessualità è un'integrazione all'amicizia, che fa capire che gli amici son diventati più amici che mai e quindi amanti, e non l'aspetto più importante e profondo del rapporto.
Avendo definito l'amicizia e l'amore, adesso posso parlare di ciò che è necessario per una buona relazione.
L'amicizia si basa su moltissime interazioni che si possono fondamentalmente riunire in 2 grandi tipologie:quelle che tendono alla ricerca di similitudini nei vari campi d'interesse comune e hobby vari e quelle che ricercano similitudini caratteriali tra le persone che si stanno confrontando.
Di solito le prime volte che si parla con una persona, si usa parlare delle cose un po' più superficiali e divulgabili in modo da intuire anche minimamente il carattere di quella persona. Poi però, una volta che si sono stabiliti dei contatti abituali con la stessa persona, la ricerca diventa esplicita e si comincia a comunicare la voglia di conoscere il carattere dell'amico/a.
Infine quando le interazioni sono tanto intense e profonde da rendere stabile e sincera l'amicizia, quest'ultima diventa vera e duratura. Inoltre è necessario che i/le 2 amici/che comunichino tra loro affinchè, in un certo senso, non ci si dimentichi di quanto sia importante l'amicizia. Purtroppo è possibile dimenticarsi delle amicizie quando non si mantengono vive.
Questa comunicazione inoltre si deve basare su uno stato di apertura mentale basato sulla disponibilità a mettersi in discussione, in modo da comprendere e accettare il pensiero diverso dell'amico/a. Il perchè di questo stato mentale necessario per una profonda amicizia risiede nel bisogno umano di ascoltare ed essere ascoltati, curare ed essere curati, e ciò è possibile solo se le persone che ci stanno vicino, come amici e familiari, mantengono la mente molto aperta a comportamenti e pensieri nuovi affinchè ci possa essere uno scambio culturale tra le persone che stanno stabilendo la relazione.

giovedì 16 aprile 2009

Teoria dell'archetipo.

Da un po' di tempo penso che tra tutti gli esseri viventi vi sia un legame energetico che gli permette di percepire tutto. Attraverso i sensi riusciamo a convogliare l'energie nella nostra capacità di percepire il mondo fisico attorno a noi. E mediante la mente possiamo "connetterci" al mondo delle energie. Inoltre attraverso la mente possiamo distinguere le energie buone e le energie cattive. Semplicemente le energie buone sono quelle che riusciamo a identificare come energie pacifiche, quelle cattive le percepiamo nel momento in cui un altro essere ci sta per attaccare. Noi quindi riusciamo ad interpretare i segnali esterni, quindi a discernere cosa ci aiuta e cosa ci ostacola. Noi, in rapporto con l'esterno riusciamo a formare la nostra personalità e in particolare durante la nostra adolescenza proviamo a ricoprire varie personalità in modo da capire quale ci avvantaggerà di più nella vita. Ma a questo punto mi son chiesto cosa ci spinge a sviluppare una personalità, cosa ci spinge a metterci in rapporto con l'esterno?
Io personalmente ho risposto che ciò che ci spinge a vivere (perchè la nostra vità può esistere solo se rapportata all'esterno), è la curiosità. La curiosità è la nostra voglia di relazionarci al mondo, ma da dove viene questa curiosità?
Io ho tentato di darmi una risposta a questa domanda riuscendo a trovare una risposta che mi sembra sensata e anche coerente con il discorso del legame energetico.
Appena nasciamo noi abbiamo già le facoltà intellettive dal momento che abbiamo avuto tutto il necessario per la costruzione del nostro corpo e abbiamo anche già una percezione dell'esterno perchè il mondo esterno ( ovvero la madre) ci ha creati.
Nel momento in cui nasciamo, però, abbiamo il nostro primo ed unico contatto con l'archetipo.
L'archetipo come dice anche la parola è "un modello", ovvero l'unico grande legame energetico positivo o negativo che sia, che ci attrae per tutta la vita a sè. Questo legame energetico tanto travolgente e nitido nel nostro inconscio, solo alla nascita sarà visto, perchè la nostra interpretazione solo alla nascita riceve il primo segnale da interpretare. Però noi essendo ancora troppo incoscenti non riusciremo ad interpretare questo archetipo, che diventerà la causa della nostra curiosità verso tutto ciò che non conosciamo. E dal momento che noi non conosceremo mai tutto- perchè c'è davvero troppo da imparare- avremo per sempre la curiosità e la voglia di conoscere tutto.
Ma la voglia di conoscere non significa voler capire di cosa sia composto qualcosa, ma semplicemente è la nostra voglia di interpretare qualcosa come segnale buono o cattivo. Una volta capito se un segnale è buono o cattivo, allora la nostra curiosità può estendersi alla domanda perchè il mittente ha mandato un segnale buono/cattivo? E da questa domanda in poi tenteremo di conoscere in ogni suo aspetto il mittente del segnale e di conseguenza a cosa è legato e tutto ciò che lo circonda.
Con questo ragionamento mi sono spiegato come mai abbiamo voglia di vivere. Voi avete un'opinione sull'argomento?