giovedì 16 aprile 2009

Teoria dell'archetipo.

Da un po' di tempo penso che tra tutti gli esseri viventi vi sia un legame energetico che gli permette di percepire tutto. Attraverso i sensi riusciamo a convogliare l'energie nella nostra capacità di percepire il mondo fisico attorno a noi. E mediante la mente possiamo "connetterci" al mondo delle energie. Inoltre attraverso la mente possiamo distinguere le energie buone e le energie cattive. Semplicemente le energie buone sono quelle che riusciamo a identificare come energie pacifiche, quelle cattive le percepiamo nel momento in cui un altro essere ci sta per attaccare. Noi quindi riusciamo ad interpretare i segnali esterni, quindi a discernere cosa ci aiuta e cosa ci ostacola. Noi, in rapporto con l'esterno riusciamo a formare la nostra personalità e in particolare durante la nostra adolescenza proviamo a ricoprire varie personalità in modo da capire quale ci avvantaggerà di più nella vita. Ma a questo punto mi son chiesto cosa ci spinge a sviluppare una personalità, cosa ci spinge a metterci in rapporto con l'esterno?
Io personalmente ho risposto che ciò che ci spinge a vivere (perchè la nostra vità può esistere solo se rapportata all'esterno), è la curiosità. La curiosità è la nostra voglia di relazionarci al mondo, ma da dove viene questa curiosità?
Io ho tentato di darmi una risposta a questa domanda riuscendo a trovare una risposta che mi sembra sensata e anche coerente con il discorso del legame energetico.
Appena nasciamo noi abbiamo già le facoltà intellettive dal momento che abbiamo avuto tutto il necessario per la costruzione del nostro corpo e abbiamo anche già una percezione dell'esterno perchè il mondo esterno ( ovvero la madre) ci ha creati.
Nel momento in cui nasciamo, però, abbiamo il nostro primo ed unico contatto con l'archetipo.
L'archetipo come dice anche la parola è "un modello", ovvero l'unico grande legame energetico positivo o negativo che sia, che ci attrae per tutta la vita a sè. Questo legame energetico tanto travolgente e nitido nel nostro inconscio, solo alla nascita sarà visto, perchè la nostra interpretazione solo alla nascita riceve il primo segnale da interpretare. Però noi essendo ancora troppo incoscenti non riusciremo ad interpretare questo archetipo, che diventerà la causa della nostra curiosità verso tutto ciò che non conosciamo. E dal momento che noi non conosceremo mai tutto- perchè c'è davvero troppo da imparare- avremo per sempre la curiosità e la voglia di conoscere tutto.
Ma la voglia di conoscere non significa voler capire di cosa sia composto qualcosa, ma semplicemente è la nostra voglia di interpretare qualcosa come segnale buono o cattivo. Una volta capito se un segnale è buono o cattivo, allora la nostra curiosità può estendersi alla domanda perchè il mittente ha mandato un segnale buono/cattivo? E da questa domanda in poi tenteremo di conoscere in ogni suo aspetto il mittente del segnale e di conseguenza a cosa è legato e tutto ciò che lo circonda.
Con questo ragionamento mi sono spiegato come mai abbiamo voglia di vivere. Voi avete un'opinione sull'argomento?

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